Eh, lo so, un documentario di un'ora è cosa più complessa di un video di tre minuti con settanta personaggi che recitano uno slogan senza sapere di cosa stanno parlando. Hanno capito che l'aria è questa, la cultura della morte va di moda e si porta bene in società, fa apparire pensosi e socialmente impegnati pure Platinette e Selvaggia Lucarelli, è a costo zero, aumenta la popolarità. E allora forza con lo spot di tre minuti con la musichetta epica sotto.
Un documentario è più faticoso da guardare.
Ma guardatelo. E capirete bene tutto.
La mattanza che racconta, ventimila persone uccise, avviene in Belgio, Olanda, Lussembrugo. Paesi che hanno sistemi sanitari di prim'ordine e conti di quel sistema quasi a posto. Cosa pensate che avverrebbe se i medici potranno scegliere se eliminare i pazienti problematici o curarli?
Si dirà: l'eutanasia è una libera scelta del paziente.
Sì, come no.
Riguardatevi il documentario. E stiamo parlando di Belgio, Olanda, Lussemburgo: la metà degli eutanasizzati, diecimila persone, non ha firmato il foglio della richiesta. Sono stati ammazzati dai medici, che ora chiedono di evolvere la legislazione e lasciare a loro la decisione sulle sorti di un paziente "perché il medico sa meglio d chiunque altro in che condizioni reali si trova il sofferente".
La chiamano "eutanasia medica" o "eutanasia involontaria" ed è la prossima stazione di questa via crucis che l'umanità si sta autoinfliggendo, spacciando l'ammazzatora per mito di progresso.
La risposta dell'eutanasia come strumento per porre fine al dolore è terrificante, ancora più terrificante perché si nasconde terminologicamente nell'ipocrisia di una definizione convenzionale sconfinatamente distante dalla verità: la "dolce morte".
Si vuole far pensare che accompagnare una persona in sofferenza al suicidio sia un atto caritatevole, che il varare leggi che rendano questo comportamento non solo legale ma anche socialmente encomiabile sia un atto progressista.
Invece è un atto barbaro, nazista.
Chi vive nel dolore ha semplicemente più bisogno di noi e del nostro amore. Dovremmo trasformarci tutti in una mamma, che coccola un figlio malato. Invece vogliono trasformarci in aguzzini, che eliminano il problema della sofferenza nella maniera più disumana: accompagnando al suicidio.
Vi dicono che l'eutanasia serve a accorciare le sofferenza fisiche insopportabili di chi ormai medicalmente non ha alcuna possibilità di salvezza. Che dunque è un atto di pietà per persone senza speranza, che non trarrebbero alcun beneficio dall'accanimento terapeutico.
Ora, premesso che sono anche io contrario a qualsiasi accanimento terapeutico, c'è una grande differenza tra accompagnare una persona sofferente verso la fine e brutalmente "suicidarla".
Andiamocele a leggere bene queste leggi "progressiste" degli Stati che hanno introdotto l'eutanasia. Riguarda solo i malati terminali? Certo che no. Chiunque viva una "sofferenza insopportabile" anche solo di natura psicologica può chiedere allo Stato di essere suicidato con una iniezioncina letale. Così in Belgio nel 2013 sono stati uccisi due gemelli neanche quarantacinquenni che per un glaucoma avrebbero avuto la concreta possibilità di rimanere ciechi. Non erano ciechi. Lo sarebbero, forse, diventati. Poiché erano anche sordi i due hanno avuto il "forte sostegno della famiglia" che si è riunita per celebrare l'apoteosi del suicidio di Stato come eliminazione del problema della sofferenza.
In Belgio, Olanda, Lussemburgo sono stati soppressi dementi, bambini sofferenti, adulti psicologicamente labili, ovviamente anziani gravemente malati, persone colpite da morbo di Alzheimer: l'eutanasia è per tutti.
Serve a risparmiare ai sani la vista del dolore.
Io non trovo umanamente accettabile che davanti al dolore anche estremo l'investimento principale non sia nelle cure palliative, nella terapia del dolore, in ultima analisi nell'amore da riversare sul prossimo sofferente. Uno Stato che trovi come scorciatoia, anche in termini di costi da sostenere, quella di spingere gli addolorati a chiedere di essere eliminati, mi sembra uno Stato invadente in maniera insopportabile e in prospettiva molto, molto pericoloso.
Le leggi sull'eutanasia sono molto pericolose, possono trasformare in maniera terrificante la dimensione tragica ma umanamente suprema del momento della morte, possono desacralizzarla e portarla in un territorio brutale di calcolo costi-benefici. Non diamo spazio alla cultura della "dolce morte". È dolce solo la vita.
Non credete alle starlette, non fermatevi alla loro superficialità strumentalizzata. Ragionate con la vostra testa. Non fatevi fregare ancora una volta dalla cultura mortifera che si è fatta pensiero unico, che sta coltivando un unico pensiero: trasformare le persone in cose. E le cose deteriorate in cose eliminabili.
Le persone non sono cose. Le persone sofferenti si curano, si abbracciano, si amano anche quando prendersi cura di loro costa tanta fatica e preferiremmo veder cancellato il dolore. Ma una iniezione di cloruro di potassio non è la soluzione, se diventasse pratica legalizzata aprirebbe semplicemente le porte all'inferno.
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è terribile! SEMPRE PIù INTELLETTUALI CATTOLICI STANNO DANDO: A PAPA FRANCESCO: DELL'ERETICO! ED IO CHE: IO SONO SEMPRE STATO APPREZZATO, PER NON AVERE MAI AVUTO PELI SULLA LINGUA, IO MI DISSOCIO, DA QUESTE CORNACCHIE, E MI SCHIERO CON PAPA FRANCESCO! IO DAREI LA COMUNIONE A TUTTI E, IO DAREI: SACRAMENTI: DI MATRIMONIO E CRESIMA SOLTANTO, DOPO I 30 ANNI: A CHI PUò DIMOSTRARE DI ANDARE IN CHIESA, TUTTE LE DOMENICHE! PERCHé IL DIVORZIO PER UN CRISTIANO è UNO SCANDALO INTOLLERABILE!http://www.civitas.it/2014/12/05/un-pontificato-per-far-emergere-lapostasia-silenziosa/
Un pontificato per far emergere l'apostasia silenziosa
5 dicembre 2014, Di Enrico Cattaneolanuovabq.it
Dopo il viaggio i Papa Francesco in Turchia, Andrea Riccardi (Corriere della Sera 30/11/14, p. 31) fa una specie di bilancio del pontificato di Papa Francesco. «La visita in Turchia – scrive – segna la maturità del pontificato di Bergoglio». Questo Papa «si qualifica ormai come un leader spirituale europeo(Ave Maria piena di Grazia) È un uomo di sintesi(Ave Maria piena di Grazia) La sintesi non è immobilismo, ma proiezione ad extra che mette in crisi conservatori e progressisti». Tuttavia all'interno della Chiesa non mancano «vescovi e cardinali critici sull'agire del Papa(Ave Maria piena di Grazia) Cerca di 'piacere' troppo, – dicono – dando l'impressione di un messaggio cristiano 'allargabile'(Ave Maria piena di Grazia) Se non prende nuove decisioni, qualcuno prevede un calo di popolarità(Ave Maria piena di Grazia) Francesco non fa l'unanimità». Soprattutto nel 'governo' «la sintonia con lui non sembra forte». Sono affermazioni interessanti.
Vorrei però soffermarmi su quanto Riccardi scrive a proposito del recente Sinodo, dove afferma che il Papa «non ha convocato due Sinodi sulla famiglia per ribadire l'esistente. Ha voluto la libera discussione nei lavori sinodali (un inedito). Più si è trasparenti (con la pubblicazione della relazione finale e dei voti) e più il "popolo" vede: il popolo che ama Francesco. Anche se la relazione finale del Sinodo non ha avuto la maggioranza dei due terzi su punti importanti, un successo dal Papa c'è stato: non si parlerà più come prima sulla famiglia». Nei sottotitoli, il CorSera interpreta ciò come «aperture sulla famiglia».
Questi rilievi meritano qualche commento. Si sente spesso dire che il Papa «non ha convocato due Sinodi sulla famiglia per ribadire l'esistente». Tutti si aspettano quindi dei cambiamenti, delle «aperture», ma a che cosa? In quale direzione? E poi qual è "l'esistente"?
Se l'esistente è la dottrina, tutti hanno detto e ripetuto che «la dottrina non si tocca».
Allora l'esistente è la pratica.
Ma non è un mistero che, almeno a partire dalla Humanae vitae di Paolo VI (1968), la recezione del magistero da parte dei teologi e dei pastori è stata difficoltosa e la pratica si è allontanata dalla dottrina, la quale certamente non manca.
Ricordiamo che durante il pontificato di s. Giovanni Paolo II ci fu già un Sinodo sulla famiglia (1980), seguito dall'esortazione apostolica Familiaris consortio. Ci fu poi nel 1983 una Carta dei diritti della famiglia e nel 1994 una Lettera alle famiglie. Ora proprio il questionario inviato in preparazione al Sinodo ha fotografato una situazione non certo rasserenante.
C'è di fatto uno scollamento tra la dottrina morale della Chiesa e la sua recezione effettiva.
La cosa più preoccupante, a mio avviso, non sono le mancanze in se stesse (sempre si è fatto fatica a osservare le norme morali), ma è la loro teorizzazione come qualcosa da riconsiderare in senso positivo. In effetti, buona parte di cattolici (e forse soprattutto tra gli intellettuali) segue per lo più la morale laica dominante, secondo la quale – per fare degli esempi concreti – usare i contraccettivi è normale; prendere le varie "pillole del giorno dopo" è pure cosa accettabile; l'aborto no, per carità, però se una donna lo chiede, perché negarglielo? E poi in alcuni casi ci vuole (come quando la diagnosi prenatale rivela qualche anomalia; o come in caso di stupro, ecc.).
Quanto alla fecondazione artificiale, omologa o eterologa, essa è vista come un progresso.
Non parliamo poi della cultura omosessualista, che ormai sembra accettata da molti anche nella Chiesa, almeno nei suoi presupposti generali, e cioè che l'omosessualità è un dato di natura, e quindi non ha nulla di peccaminoso, anzi è portatrice di valori positivi; e che le convivenze omosessuali vanno tutelate in qualche modo, se non proprio equiparate a "famiglie".
Ora se questo è l'esistente, il Sinodo che cosa è chiamato a fare?
È vero che Papa Francesco incoraggia la libera discussione e invita a fare scelte pastorali coraggiose, ma questo che cosa significa?
Non sono così sicuro, come sembra esserlo Riccardi e molti altri, che il Papa abbia in mente chissà quali «aperture» sulla famiglia. Che cosa significa affermare che dopo questo Sinodo «non si parlerà più come prima sulla famiglia»?
Vuol dire che si deve parlare di "famiglie" al plurale, cioè vari tipi di famiglia (etero, omo, single, tripled, ecc.)?
Vuol dire che si troverà una via per ammettere alla Comunione i divorziati risposati senza passare per una dichiarazione di nullità?
Ma anche in questo campo, l'esistente in molti casi è già sfuggito di mano: in alcune parrocchie i divorziati risposati sono tranquillamente ammessi alla Comunione; in altre non si va più tanto per il sottile nel distinguere tra sposati, conviventi, divorziati risposati: tutti sono ammessi alla Comunione. Già che siamo nel campo liturgico, che dire di quelle parrocchie (non molte a dire il vero) dove ormai sono i laici (uomini e donne) che presiedono non solo la liturgia della Parola in mancanza di un presbitero, ma anche celebrano l'Eucaristia?
Ora il cambiamento auspicato potrebbe andare in due sensi: o legalizzare (per così dire) tutto questo scollamento, facendo una specie di "condono", anzi giustificandolo con qualche piccolo aggiustamento (tutto, se si vuole, si può giustificare, ricorrendo all'ermeneutica); oppure dire: "Cari fratelli, ci siamo messi su una strada sbagliata, dobbiamo cambiare direzione, perché quella presa non porta da nessuna parte, anzi porta alla perdizione; dobbiamo tornare seriamente alla Parola di Dio, cominciando dai comandamenti; dobbiamo rincentrarci su Cristo e sulla sua grazia, senza la quale nulla è possibile. Questi sono i cambiamenti che il Signore ci chiede".
Secondo me il Papa non ha ancora preso posizione, come alcuni fanno credere, ma sta ponendo le basi senza le quali non è possibile nessun cammino, e cioè: Cristo, la sua grazia, lo Spirito Santo, la Parola, la Chiesa, i Sacramenti, il senso del peccato, la riscoperta della misericordia divina.
Anche sentendo l'aria che tirava al Sinodo, mi chiedo: ma siamo così accecati che non ci accorgiamo più di questa "apostasia silenziosa", di questo "scisma sommerso" che ha intaccato il cattolicesimo?
Ecco allora una possibile interpretazione di questo difficile pontificato, che è quello di Papa Francesco: forse il Signore gli ha dato la missione di far emergere questo male nascosto (chiamiamolo pure "marciume" come ha fatto il Card. Ratzinger), perché vuole purificare la sua Chiesa.
Questa operazione comporta due momenti distinti, ma correlati: la diagnosi, che va fatta alla luce della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa, non in base alla dottrina del mondo; la terapia, che è quella usata da Gesù nel Vangelo.
La diagnosi, se vuole essere vera, va fatta senza sconti e, se non si hanno le fette di salame sugli occhi, è preoccupante. E verrà poi anche il momento di riaffermare la dottrina.
Il problema vero però è la terapia. Oggi non basta più ripetere la dottrina, perché il popolo cristiano nella pratica non la recepisce più, è troppo debole, malato spiritualmente, stordito dalla logica del mondo, disorientato dalla cedevolezza dei pastori e dei teologi.
Per questo occorre ripartire dall'ABC del cristianesimo, come sta facendo Papa Francesco, per "attirare" gli uomini a Cristo. Però oltre al cristiano "malato", e che riconosce di essere tale (cioè peccatore), c'è il cristiano "giusto", o che crede di esserlo, il quale si indigna della misericordia del Padre e si chiude nella sua "durezza di cuore".
Si rinnova qui la situazione della parabola del "figliol prodigo" o del "Padre misericordioso", con i suoi due figli, quello minore che, peccatore e quasi morto di fame, ha però l'umiltà di ritornare a casa dal padre; e quello maggiore, l'osservante, che si indigna per l'accoglienza "esagerata" concessa al fratello, e non vuole partecipare alla festa.
Se è vero che è questa la missione di Papa Francesco, allora è qualcosa che può portarlo al martirio
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TU AMERAI IL PROSSIMO TUO (ogni uomo del pianeta), COME TE STESSO! IO SONO IL SIGNORE JHWH: LEVITICO 19,18.. Buongiorno a tutti voi nella Gioia del Signore! Santa festa dell'Immacolata Concezione a voi le vostre famiglie e tutti coloro che portate nel cuore!! Pace e Bene, buona giornata, SANTA IMMACOLATA CONCEZIONE! Buon onomastico: Maria ti protegga sempre, Buongiorno a tutti voi nella Gioia del Signore!
Santa festa dell'Immacolata Concezione a voi le vostre famiglie e tutti coloro che portate nel cuore!! Pace e Bene Come sei bella, o Maria! In Te nessuna macchia, ma bellezza perfetta nella soavità e nello splendore delle tue delizie. Sei bella come un' aurora che sorge, sei vestita di sole, incoronata di un diadema di stelle. Tu sei la gloria e la gioia di tutta la terra, Tu sei terribile come un esercito schierato per la battaglia. O santa Vergine Maria, Regina del cielo, degnati di guardare me che sono terra, mentre Ti prego e T' invoco
BAU BAU: TU VOI PRENDERE PER MARITO, IL QUI PRESENTE BEPPE GRILLO, FINCHé, DIVORZIO CON CAPRA NON VI SEPARI? "BAU BAU" disse la cagna: OK! VI DICHIARO CANILE E MOGLIE! BENEDì CASALEGGIO! Via 'mamma e papà' dai moduli dell'asilo, l'ira del Forum delle famiglie: "Da quando in qua sono parole omofobe?"Via 'mamma e papà' dai moduli dell'asilo, l'ira del Forum delle famiglie: "Da quando in qua sono parole omofobe?" Via 'mamma e papà' dai moduli dell'asilo, l'ira del Forum delle famiglie: "Da quando in qua sono parole omofobe?"
Preferite le categorie genitore 1 genitore 2: "Chiediamo al Consiglio Comunale d'intervenire". Forza Italia: "Siamo alla follia!"
http://www.baritoday.it/politica/moduli-iscrizioni-asilo-polemiche-genitore-1-2.html
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my JHWH io posso perdonare a Grillo Beppe, di avere tradito Giacinto Auriti? certo che no! come posso tollerare la sua ideologia GENDER? lui èanadato a mare da solo! rimuovere immediatamente le iscrizioni: dalle scuole che applicano la ideologia GENDER! Omofobia è dire "mamma e papà"http://www.baritoday.it/politica/moduli-iscrizioni-asilo-polemiche-genitore-1-2.html
http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/omofobia-e-dire-mamma-e-papa/
PERCHé CI SAREBBE UNA DISPARITà DI TRATTAMENTO TRA QUESTA DONNA, E TUTTE LE ALTRE DONNE DEL MONDO? il 14 settembre aveva pubblicato le foto di Kate e di suo marito William in vacanza nel sud della Francia. In alcune di esse la duchessa appariva in topless. Tramite l'avvocato Aurelien Hamel, la coppia reale inglese ha intrapreso due cause in Francia, una delle quali è già stata vinta grazie alla decisione del tribunale di Nanterre che ha imposto il divieto di diffusione delle foto. La seconda richiederà più tempo per individuare e punire i colpevoli.
http://italian.ruvr.ru/2012_09_29/89663815/
29 settembre 2012, 12:05
Francia, al via l'inchiesta sulla pubblicazione delle foto in topless di Kate
http://italian.ruvr.ru/2012_09_29/89663815/
Sonny Colosimo Università degli Studi di Parma
Signor proprio non capisco il significato dei suoi post/commenti.
Sonny Colosimo devi iniziare a seguire, alcuni video dello scienziato Giacinto Auriti, perché, delle cose, di cui, io parlo: mancano i concetti! DOPO 400 ANNI I POPOLI, PER UNA CONGIURA MASSONICA, NON SANNO ANCORA, di essere gli schiavi, che, hanno perso la sovranità monetaria! Quindi il sistema dei partiti è una finzione di sovranità politica, ecco perché poteri bancari occulti ed esoterici, dominano sul mondo! E questa è una vecchia trama, se, Dante Alighieri cercò di metterci in guardia nel 1200, inutilmente: "uomini siate, e non pecore matte, che tra di voi il giudeo (Rothschild usuraio), non rida!"
http://italian.ruvr.ru/
http://italian.ruvr.ru/2014_11_25/photo-La-fabbrica-dove-costriuscono-le-Mistral-6288/?slide-8
RUSSOFONI? LA LORO VITA NON CONTA NULLA, PERCHé, NON SONO CIVILI PALESTINESI! IO NON AVREI MAI PENSATO, CHE, IN EUROPA SAREBBERO RITORNATI I NAZISTI BILDENBERG! ]
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Nell'ultimo giorno 5 civili sono rimasti uccisi e 16 feriti a seguito dei bombardamenti a Lugansk. E' stato riportato dall'amministrazione comunale della città.
Sotto il fuoco delle forze di sicurezza ucraine sono finiti edifici residenziali: sono stati segnalati danni in 22 abitazioni. Nel cortile di alcune villette sono rimasti diversi ordigni inesplosi.
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Bombardamento su Donetsk: 5 vittime tra i civili. Cinque civili sono rimasti uccisi e 12 sono stati feriti durante i combattimenti a Donetsk, riporta il sito web del municipio e del consiglio comunale. Gli abitanti della città durante il bombardamento sono stati costretti a trovare riparo nelle cantine. I razzi dei sistemi "Grad" sono caduti su impianti industriali, edifici residenziali e su un mercato alimentare. Le forze di sicurezza ucraine non hanno badato alla presenza degli osservatori OSCE, arrivati in città per monitorare le indagini sul disastro aereo del Boeing malese. Le forze separatiste hanno evacuato gli abitanti di Donetsk dalle zone di combattimento. Tuttavia nella giornata di ieri il presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko aveva ordinato la sospensione delle operazioni militari in un raggio di 40 chilometri dal luogo della caduta dell'aereo di linea malese:[ Raid dell'aviazione ucraina nei pressi del luogo dello schianto del Boeing malese 13:51]
http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_22/Bombardamento-su-Donetsk-5-vittime-tra-i-civili-2324/
presidente Vladimir Putin durante una riunione del Consiglio di Sicurezza della Russia.
Ha rilevato di aspettarsi che gli altri Stati tengano conto degli interessi nazionali della Russia e non interferiscano nei suoi affari interni.
Inoltre ha definito inaccettabile che i problemi interni dei Paesi in diverse regioni siano utilizzati per sostenere colpi di stato.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_22/Putin-sicuro-nessuna-minaccia-per-lintegrita-territoriale-e-la-sovranita-della-Russia-8614/
Aggressione custode Fidene, Greco-Urbani-Pellegrino: Buonismo esasperato...
...della sinistra continua a discriminare gli italiani" «Ancora una volta un caso di violenza nel territorio del III Municipio, dovuto soprattutto alla politica troppo permissiva che sia il Campidoglio che il presidente Marchionne portano avanti sui Campi Rom.
Da tempo inoltre la categoria dei custodi dei plessi scolastici è costretta a lavorare in condizioni di insicurezza, sia per quanto riguarda la loro situazione contrattuale che la loro incolumità. Non a caso lo stesso Lozzi, custode della scuola Toscanini, venti giorni fa aveva incontrato presso il nostro circolo, insieme ad altri suoi colleghi, il consigliere Fabrizio Ghera, il quale ha convocato per domani la commissione patrimonio di Roma Capitale con oggetto proprio la discussione sul loro contratto abitativo e la messa in sicurezza delle abitazioni».
E' quanto dichiarano Massimo Greco e Riccardo Urbani, responsabili del circolo territoriale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Talenti, in merito all'aggressione subita da Giulio Lozzi, il custode di 70 anni ricoverato all'ospedale 'Pertini', dopo la brutale aggressione e rapina di ieri a Fidene.
Sull'accaduto è intervenuta anche Cinzia Pellegrino, referente romana del Dipartimento di FdI-AN dedicato alla tutela delle vittime di violenza «La priorità di chi governa dovrebbe essere garantire la sicurezza dei propri cittadini e offrire un'integrazione vera agli immigrati, ma soprattutto sostenibile per gli italiani. La politica del buonismo esasperato istiga invece alla non osservanza delle regole da parte di chi arriva in Italia. Si continua a discriminare e a non tutelare gli italiani, dando peraltro la possibilità a gente poco raccomandabile di giungere nel nostro Paese, convinta di poter fare quello che vuole e di rimanere impunita. Prima gli italiani e il rispetto della legalità, poi l'inclusione».
Custode aggredito, De Priamo-Filini: Ora pretendiamo sicurezza
"Ci siamo recati oggi all'ospedale Pertini insieme a Giorgia Meloni per portare la solidarietà a Gino e alla sua famiglia, dove abbiamo potuto sentire dalla voce del figlio come si è svolta la dinamica dell''arancia meccanica' alla scuola Toscanini. Un racconto agghiacciante, che ci dà la misura di come queste belve non abbiano scrupoli nel massacrare delle persone per denaro. Come tutti i cittadini siamo stanchi di subire e pretendiamo che venga tutelata la sicurezza nella città e nel Municipio III, dove i furti e le scorribande di questi maledetti sono all'ordine del giorno. Gli accampamenti abusivi che proliferano sul territorio vanno smantellati e bonificati, il tempo dei buonismi d'accatto e dei fallimentari progetti d'integrazione è finito." È quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti romani di Fdi-An Andrea De Priamo portavoce romano e Francesco Filini capogruppo Municipio III. "È vergognoso - hanno aggiunto De Priamo e Filini - che né Marino né Marchionne abbiano sentito il dovere di portare la solidarietà alla famiglia per un episodio tanto allucinante quanto preoccupante
Roma, 10 novembre 2014
http://www.fratelli-italia.it/attualita/dal-territorio/3450-custode-aggredito,-de-priamo-filini-ora-pretendiamo-sicurezza.html
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OPEN LETTER TO PAPA FRANCESCO, MI DISPIACE PER QUELLO CHE: POTREBBE PENSARE IL MIO ARCIVESCOVO FRANCESCO : per lui io non avrei diritto come cristiano ad un ruolo politico, e quindi, lui mi ha rimosso: per ora: l'Accolitato, e chissa: domani mi potrebbe anche rimuovere: la idoneità all'insegnamento della religione... VISTO CHE LUI CONFONDE: IL SACRO CON IL PROFANO, ma, è questa è la verità, non sono io, che, IO mi devo vergognare di qualcosa!! INOLTRE, IO NON HO BISOGNO DI QUALCUNO: PER SAPERE: CHE Abd Allah dell'Arabia Saudita, Āl Saʿūd. King Abdullah, LUI MI STIMA MOLTO: PERCHé, IO SONO UN INTUITIVO! .. e, poi? sapere queste cose, per me è irrilevante: perché, chi mi ama? LUI, si ama, e chi mi odia? LUI si odia! perché, io sono un'arma letale, io sono un politico del regno di Dio: la fede.. e poi, tutti sanno che, è la politica che porta la spada del potere!
Quindi, nelle poche cose, che l'ex-direttore di youtube mi ha detto: sta Prorpio questo, cioè, che, Abd Allah dell'Arabia Saudita, Āl Saʿūd. King Abdullah, lui mi stima! E QUESTO è GIUSTO, perché, UN UOMO COERENTE, GIUSTO, LEALE, SEMPRE SINCERO, COME ME: CERTO UN UOMO COME ME: UNIUS REI, LUI MERITA DI ESSERE STIMATO!
OPEN LETTER TO PAPA FRANCESCO, questo: ex-direttore di youtube: mi ha detto che: nel suo nome: sono stati chiusi 1milione: di siti youtube. e quando: io minacciai youtube: attraverso: i servizi segreti cinesi: hackers, poi, il server di yOutube, andò, in blocco: e lui disse: "lAsciate stare il mio server!" Quindi era vero: era lui il direttore di youtube! lui era stato: Mistafield, poi, Synnek1, ed oggi lui è 187AudioHostem, ma, come lui mi disse: che: lui beveva sangue di porco? poi, io ho fatto così tanto chiasso: che, lo lo ho fatto licenziare, quindi, non sono più i satanisti ISTITUZIONALI, INTERNAZIONALI CIA, che, hanno il controllo del goveno massonico di youtube, ecco perché, i Rothschild: 322 Bush, non possono più sapere, ORA, circa: l'esito finale: di una Terza guerra mondiale nucleare!
Appunto perché, i satanisti che, sono la struttura portante del NWO, sono stati da me: completamente sconfitti!
ED IL FATTO, CHE, 187AudioHostem, LUI SIA STATO COSTRETTO A PARTECIPARE A TROPPI SACRIFICI UMANI SULL'ALTARE DI SATANA, PERCHé BUSH 322 KERRY, LO HANNO COSTRETTO, QUESTO PER ME, NON è UN MOTIVO SUFFICIENTE PER: 1. NON VOLERGLI BENE, O 2. PER VOLERGLI FARE DEL MALE!
INFATTI, IO SONO UNIUS REI, IL RE DI ISRAELE LORENZOJHWH: IL TERRORE DI OGNI ANTICRISTO!
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Mark Bradipo Roma
Ma che schifooooo!!! dopo tutti i morti che Tony Blair ha fatto con la guerra in Afganistan e Iraq insieme al suo caro amichetto George W. Bush, gli lgbt di tutto il mondo lo nominano anche loro icona gay. E' proprio vero che gli lgbt sono peggio dei nazisti, sono proprio gente ormai ai cocci come si suol dire. Comunque leggetevi anche questo di articolo, su cosa stanno facendo gli lgbt occidentali con le adozioni in India va!
Donne indiane sacrificate per dare figli a coppie gay
14 febbraio 2013 diego molinari inglese medico maternit matrimoni gay ottavo mese s hospital vaghela, Di Diego Molinari
13 gennaio 2013, La Nuova Bussola Quotidiana
Si è svolta a Parigi la manifestazione delle associazioni familiari contro la decisione del governo francese di riconoscere i matrimoni fra persone dello stesso sesso. C'è una spinta ideologica che attraversa tutto l'Occidente che cerca di imporre la legittimazione dei matrimoni gay. Ma una storia che arriva dall'India ci mostra uno degli effetti aberranti di questa corsa all'omosessualismo. È un testo molto lungo, ma abbiamo preferito lasciarlo integrale perché rappresenta un eccezionale documento.
Per la visita di routine con il dottor Manish Banker, è arrivata sino al Pulse Women's Hospital dove è stramazzata al suolo. Premila Vaghela, che era incinta all'ottavo mese, è morta poco dopo. È successo lo scorso maggio, a Ahmedabad, nella povera e turbolenta regione centro-occidentale del Gujarat, in India. Il dottor Banker è un esperto privato di IVF, la sigla che indica in quell'inglese medico ricco di latinismi la In Vitro Fertilisation, cioè la fecondazione in provetta.
Premila era una delle sue "surrogate": povere donne che offrono il loro apparato riproduttivo per danaro a ricche coppie straniere (americani, taiwanesi, arabi, europei, singaporesi, indiani stessi delle classi più affluent) che in sostanza ne affittano l'utero per impiantarci un ovulo fecondato: il loro. Questo fenomeno, chiamato dagli anglofoni semplicemente surrogacy ("surrogazione"; in Italia pare si tenda a preferire l'espressione «maternità surrogata") è oramai una questione rilevante per la società indiana, oltre che per molta della cultura liberal americana. Come in qualsiasi altro fenomeno economico del mercato globalizzato, a una precisa domanda di "consumatori" di, per esempio, Upper West Central Park (la zona dei ricchi di New York) o della California, corrisponde una precisa reazione di una manovalanza delocalizzata nel terzo mondo: ecco Anand, in Gujarat, capitale mondiale della surrogacy, dove le coppie di forestieri investono danaro per far produrre la propria prole. Ahmedabad, la città della storia di Premila, non è lontana.
Premila è morta, ma non prima di aver portato a termine il suo sporco lavoro. La storia della sua breve, brevissima "degenza" è significativa, perché mette in luce (pazzo rovesciamento rispetto alla cultura dell'aborto) il valore della vita della donna rispetto a quella del bambino, che non è suo figlio ma un prodotto, lautamente pagato, destinato a altri. Premila, crollata al Pulse Women's Hospital – la struttura privata che gestisce le madri surrogate – è stata immediatamente portata nell'unità di terapia intensiva prenatale, dove hanno estratto il bimbo con un cesareo. Successivamente, avendo constatato i medici le sue gravi condizioni, Premila è stata spedita in un altro ospedale, lo Sterling Hospital. Rapporti ufficiali di questo ultimo ospedale riportano lo stato disperato in cui è arrivata la donna, vittima di un grave collasso cardiaco. I tentativi per rianimarla sono stati vani. Premila lascia un marito e due figli. Il neonato, venuto al mondo 1.75 kg, è stato messo in incubazione. Ignoriamo se alla coppia di anonimi benestanti americani sia stato infine consegnato l'ordine che è costato la vita a Premila.
Il Dottor Banker ha dato le informazioni necessarie alla polizia, che al momento della tragedia aveva promesso un'indagine. Pare invece che nessun file sia stato aperto per questo caso.
RACCONTI DISPERATI DEL COLONIALISMO BIOLOGICO
Coolie è un'antica parola, invero spregiativa, con la quale i coloni inglesi descrivevano gli autoctoni delle terre colonizzate. La parola pare che derivi da cool, "fresco": i coolie erano i servi che con grandi ventagli seguivano gli eleganti inglesi fra le canicole di Asia e Africa. La parola, considerata molto offensiva nell'India indipendente, sta brutalmente riaffacciandosi nel discorso pubblico: qualcuno descrive le madri surrogate come biological coolies, in pratica schiave biologiche. Sia l'essenza, che le modalità concrete del fenomeno fanno infatti pensare alla schiavitù, o forse perfino una schiavitù ancora più pericolosa e umiliante. Non pochi infatti parlano di un "colonialismo biologico". Torna l'imperialismo delle nazioni ricche, sotto la forma – invasiva sino al parossismo – di uno sfruttamento del ventre materno delle autoctone. Il Sydney Herald, in un denso articolo dedicatovi il 7 settembre scorso racconta dell'indifferenza di molti "clienti" nei confronti delle madri surrogate dei loro figli, che molto spesso non vogliono nemmeno incontrare. "Volevo picchiare un gay che mi chiese, dopo che nacque suo figlio, dove poteva trovare una balia", ha raccontato al giornale la ginecologa Anita Nayar. "Lui voleva che il suo bambino avesse le difese immunitarie che dà il latte materno, come se le indiane fossero schiave delle piantagioni che vanno in giro ad accudire bambini".
I dettagli giuridici, economici e sociali del fenomeno danno ragione a chi usa la parola "schiavismo".
Anche se sapesse di averne diritto, il marito di Premila non può denunciare il Pulse Hospital per ottenere un indennizzo. Il contratto di surrogazione da lei firmato, come quello di tutte le altre, esonera i dottori e la coppia straniera da ogni complicazione della gestante surrogata, assicurandosi che con il marito si assuma tutto il rischio medico, finanziario e psicologico.
Sostiene sempre il Sydney Herald, che "i contratti specificano che se la madre è diagnosticata con una malattia mortale al termine della gravidanza, ella sarà mantenuta in vita per via artificiale per proteggere la qualità del feto e assicurare una nascita in salute per conto dei genitori genetici". Il baffuto dottor Banker, sostiene che la coppia americana ha pagato di sua sponte un milione di rupie alla famiglia di Premila.
"La somma è irrilevante" tuona Kishwar Desai, una scrittrice indiana che ha appena pubblicato un romanzo sul tema dal titolo Origins of Love. Desai rappresenta una delle prime reazioni intellettuali concrete al diffondersi di questo fenomeno, arrivando a scriverne anche sul noto quotidiano britannico The Guardian. "Di quante altre donne come Premila non abbiamo sentito parlare? Nessuno vuole scrivere della morte di una povera donna", riporta l'articolo australiano. La scrittrice è irritata dal fatto che l'India sia diventata l'Eldorado mondiale della maternità surrogata.
L'industria della surrogacy varrebbe oggi due miliardi e mezzo di dollari, producendo qualcosa come 25.000 bambini all'anno. L'indotto è molto articolato: alle cliniche, si sommano i reclutatori, gli avvocati per i contratti, gli spazi dove tendenzialmente le cliniche fanno vivere insieme le gestanti, gli hotel che ospitano i genitori stranieri che vengono a controllare lo stato dell'ordine o a "ritirare" il prodotto pronto per la consegna. La clientela è principalmente americana, ma qualcuno dice che la metà dei casi coinvolge indiani di classe agiata: il caso più noto, volutamente reclamizzato dai media, è quello delle star del cinema di Bollywood Amir Khan e sua moglie Kiran Rao, che nel dicembre 2011 hanno dichiarato di avere avuto un figlio tramite maternità surrogata. Nel portafoglio clienti delle più di mille cliniche specializzate del subcontinente, non mancano gli australiani, i taiwanesi, i singaporesi e gli Europei. Il gruppo più in crescita rimane comunque quello degli omosessuali occidentali.
Uno studio del Centre for Social Research (CSR) di Nuova Dehli uscito lo scorso aprile e intitolato Surrogacy Motherhood: ethical or commercial, ha cominciato a riportare dati e episodi davvero inquietanti. Ranjana Kumari, la direttrice del Centro, racconta: "Abbiamo trovato una donna alla quale erano stati dati 25 cicli di IVF. Un'altra è stata forzata ad aver impiantati quattro embrioni in una sola volta, contro la pratica internazionale di un embrione per volta, o al massimo, due". Dal documento, che si può visionare in rete in formato PDF, emerge che a molte delle madri surrogate viene fatto firmare il contratto ma non gliene viene data copia; che un gran numero di esse hanno già tre o quattro figli che cercano di mantenere con altre due o tre gravidanze surrogate; che esse sono confinate in ostelli dove in caso di malattie contratte dai figli o dal marito non possono ricevere visite; che se un bambino nasce "difettato" (abituiamoci a questo gergo commerciale, perché di commercio propriamente si tratta) la donna non viene pagata: considerando che i rischi di deformità nelle fecondazioni in vitro è doppio rispetto a quelle naturali, questo significa che tante madri surrogate non vengono pagate al termine della gestazione, e del "prodotto di scarto", cioè del bambino, ci piacerebbe conoscere la sorte, sulla quale al momento non abbiamo alcuna informazione.
Infine c'è il quadro sociale più vasto, in cui a indurre la donna alla surrogacy è spesso il marito con problemi di alcool, il marito che sperpera, il marito che ha bisogno di un capitale di partenza con il quale iniziare un business: una volta che il capitale finirà (accade molto spesso) la donna procederà con un'altra gravidanza per conto terzi. La direttrice del CSR Ranjana Kumari non ha paura di dichiarare al giornale australiano che "il nostro studio dimostra che si sta creando una mafia di trafficanti, con le donne trovate in località remote da agenti di reclutamento che hanno il solo fine di fare soldi. La vulnerabilità dei poveri viene sfruttata".
Gli indiani cominciano a essere dubbiosi rispetto a questa commercializzazione della maternità. Un paese che di per sé non ha una grande percezione dell'estero, inizia a chiedersi perché l'India debba offrire un servizio che altrove costituisce un crimine. Ma ancor di più: le immagini delle donne gravide sui cartelli pubblicitari delle cliniche, ormai diffusissime, offendono sempre di più la popolazione, che è conscia del fatto che queste donne spesso vengono fatte vivere tutte insieme in dormitori che assomigliano decisamente a degli allevamenti di bestiame: baby-factories, "bambinifici", fabbriche di bimbi. Non è raro, infatti, che il contratto preveda la temporanea separazione della fecondata dalla famiglia, onde evitare il pericolo di rapporti sessuali col marito, e quindi la trasmissione di malattie veneree che potrebbero alterare la qualità del prodotto, cioè il bambino surrogato.
IL COSTO DELLA VITA: PUBBLICITA'
Una delle fonti che riporta i dettagli della storia di Premila è l'articolo scritto a caldo del Times of India, reperibile dal sito della testata indiana. Scorrendo la pagina sino in fondo trovo i Google Ads, ossia spazi con annunci che Google profila considerando l'interesse dell'utente internet sulle keyword di quella specifica pagina. Ebbene, l'automatismo amorale dell'algoritmo, vuole consigliarmi siti come quello della New Dehli IVF Center ("International standards with good success rates. Donor and durrogacy). Me ne consigliano anche altri di questo tipo, alcuni hanno come estensione di dominio .ru (Russia) o .gr (Grecia).
Quando si pensa agli esseri umani come merce, non si arriva a immaginare che si possa essere così espliciti. Il sito continua enumerando ciò che è compreso nel prezzo: "consulenza e reclutamento della surrogata; preparazione della surrogata; parcelle cliniche per il ciclo di IVF; droghe IVF e iniezioni, dipendentemente dal dosaggio; rimborso della surrogata; vitto e alloggio della surrogata per 9 mesi, lavoratori sociali [sic]; Antenatale [sic]; assicurazione; deposito per l'ospedale di consegna e emergenze". La lista è sconclusionata, poco chiara e paurosa. Più sotto, in un paragrafo chiamato semplicemente "The West" (L'occidente), il sito, con le consuete sgrammaticature, tocca inusitati vertici di ignominia: "un'altra area di inquietudine è che ci dicono che viviamo in Rip-off Britain [La Gran Bretagna che ci pela, ndr]. Le leggi del governo restringono il numero degli embrioni impiantabili in una donna a tre ((Ave Maria piena di Grazia) ) e ora vogliono ridurre gli embrioni a uno! ((Ave Maria piena di Grazia) ) In India, dove si può impiantare mediamente 4-6 embrioni, ma anche di più, il costo per embrione è significativamente minore". Seguono conti aritmetici del prezzo di un embrione, e relativa sprezzante critica a chi parla di "sfruttamento".
All'acquirente vengono date vaste opzioni per customizzare il prodotto finale: "Se la donatrice della cellula-uovo non incontra le vostre richieste riguardo all'aspetto etc. potete pubblicizzare per una donatrice di cellule-uovo sul giornale Times of India. Nel 2005 il costo della pubblicità era $600 in una dozzina di città una volta a settimana per due mesi. Una donatrice di ovuli si aspetta un pagamento fino a 50.000 rupie". Facciamo notare, che il Times of India è il giornale dal cui articolo sulla morte di Premila siamo partiti: pare che, anche di fronte alla tragedia patente, l'intero sistema sociale indiano (autorità, media, intellighenzia) sia connivente se non complice.
Una disanima dei possibili costi della surrogacy in America (120.000 dollari, dice il sito), condannando che "come sempre in America una grossa porzione va all'agenzia e ai medici" spinge ulteriori altri calcoli della convenienza degli uteri indiani procurati oneinsix.com.
IL TREND: STAR, GAY E TOO-POSH-TO-PUSH
Come tutti i trend, anche quello della maternità surrogata per arrivare alla gente comune è dovuto passare per le star. Le vedettes di cinema, tv e musica (e moda, sport, teatro, insomma la dimensione delle "celebrità") fungono da immenso catalizzatore funzionale di tendenze che si riversano sulla società dei consumi, dalla forma dei pantaloni che si indossano all'etica riproduttiva.
Già nel 2007, Oprah Winfrey, potentissima presentatrice del talk show più seguito d'America, portò in TV la Dottoressa Nayana Patel della Akanksha Infertility Clinic di Andand, cioè la mecca della surrogazione materna.
In principio, tra le star, fu Sarah Jessica Parker, la protagonista del noto serial "Sex and the City". Incarnazione della donna edonista ed emancipata, al punto da diventare un modello mondiale della sessualità borghese libera e elegante di New York, la magrissima Parker decise tra il 2008 e il 2009 con il marito Matthew Broderick (un altro attore famoso) di avere due gemelle per mezzo della maternità surrogata.
La Parker è la capofila di una particolare categoria della clientela degli uteri indiani: le too-posh-to-push, ovvero troppo eleganti per spingere. Donne dell'alta società che per motivi sociali, professionali o semplicemente per pigrizia rifiutano l'idea che per avere un figlio si debba deformare il proprio corpo con la gravidanza, e non tollerano neanche che alla fine del processo si debba persino soffrire i dolori del parto. Hollywood dedicò alla surrogacy una commedia, con le due più eleganti comiche del popolare programma "Saturday Night Live": le bravissime Tina Fey e Amy Poheler. Nel film, una professionista snob con problemi di sterilità si affida alla maternità surrogata di una ragazza di South Philly (la parte sud di Filadelfia, considerata dall'immaginario USA come terra di poveracci, dei "grezzoni", dei popolani poco educati; il film "Rocky" è ambientato lì).
La rossa premio Oscar Nicole Kidman (che Avvenire definì "magica" quando decise di sposare l'ultimo marito Keith Urban con rito cattolico) ha annunciato poco più di un anno fa di aver avuto una bambina con maternità surrogata. A differenza della Parker, ha tenuto segreto l'intero processo, per poi parlarne solo a cose fatte. Ha chiamato la bambina "Faith", Fede, "perché abbiamo bisogno di molta fede".
Ma il caso più eclatante, per le sue implicazioni sociali, è stato quello del sessantacinquenne cantante Elton John, che ha "surrogato" la maternità di "suo figlio" per poterlo crescere con il proprio "marito" (o "moglie"?) appena sposato, il regista David Furnish, di venti anni più giovane.
Benché vi siano realtà che praticano la surrogacy da svariati anni, il caso di Elton John ha fatto scalpore perché si tratta di un bambino nato biologicamente da una celebre coppia omosessuale. In pratica, la messa in scena su scala mondiale – su di un teatro di cui solo le celebrità possono godere – del sogno ai confini della realtà dei gruppi LGBT e della teoria del Gender tutta: anche coppie dello stesso sesso possono figliare, superando, con slancio post-umano, i limiti imposti dalla natura, che come in ogni Gnosi è vista dalla teoria del Gender come un demiurgo cattivo, che ha incastrato i gay in corpi non compatibili con la riproduzione umana e forse nemmeno con la loro stessa psiche.
Ancora, nel 2011 fu data notizia della nascita del figlio di Elton John il giorno di Natale. Il cantante avrebbe poi dichiarato di aver avuto dei ripensamenti, sostenendo che il bambino necessita di un padre e una madre, ma pare che a tali uscite non siano conseguite azioni reali. Il New York Post nei primi giorni del 2013 ha pubblicato la notizia che la coppia ha "avuto" un secondo figlio per via surrogata. Tra i media e i portavoce del cantante è tutt'ora in corso il consueto Valzer di piccole ammissioni e smentite.
LA FRAGILE POSIZIONE DEL FRONTE OMOSESSUALISTA
Dal punto di vista dei gruppi organizzati dei gay, la questione della maternità surrogata è particolarmente delicata per il futuro della bioetica e della società reale: da una parte, rappresenta il punto di svolta in cui all'omosessuale viene data la possibilità di riprodursi geneticamente; dall'altra, lo status sempre più innegabile di sfruttamento della donna può portare il fronte omosessuale a un inedito divorzio con gli alleati degli ultimi decenni. Il movimento dei diritti civili, i partiti di sinistra, i movimenti di liberazioni delle minoranze, tra cui le diminuite ma pur sempre agguerrite femministe. Un capitale immenso di potere politico potrebbe dilapidarsi in pochissimo tempo.
I gruppi organizzati dei gay toccano finalmente con mano la possibilità di uscire dalla condanna inappellabile a cui li ha relegati la natura, ossia la sterilità. La prospettiva della famiglia gay accende le speranze di giungere a una equiparazione totale dell'omosessualità con l'eterosessualità, dei "diversi" (notatelo: parola un tempo frequente ora in totale disuso) con la normalità. Si tratta di un punto di svolta decisivo per l'intero movimento omosessuale. Una società che consente di farsi fare dei figli tramite i ventri del Terzo Mondo, è una società pronta ad accogliere in toto ogni caratteristica della loro personalità (tra cui dati statisticamente provati come l'infedeltà, la promiscuità, certa voracità sessuale, che di fatto ha contagiato la società, soprattutto le donne, le quali come nota qualcuno oggi vivono l'accoppiamento in modo più promiscuo e aggressivo).
La maternità surrogata è l'orizzonte finale dell'omosessualismo, e lo è da un punto di vista biologico, morale, sociale, strategico.
Eppure, la surrogacy rischia di essere per i gay un rischio fatale, un boomerang che può finire per distruggere prima le alleanze, poi le vittorie accumulate, infine le basi stesse del mondo gay. Le femministe, perennemente autoproclamantesi difesa ultima delle donne, non potevano rimanere a lungo insensibili al macroscopico caso della maternità surrogata, di fatto la forma di prostituzione e sfruttamento delle donne più oscena mai inventata dall'Occidente capitalista.
Così, per lo meno in India dove gli effetti del fenomeno surrogacy sono evidenti e devastanti, le femministe cominciano a far sentire la propria voce. I gruppi femministi indiani domandano apertamente la messa al bando della maternità surrogata: l'industria dell'affitto dell'utero, sostengono, è dannosa per la salute delle donne (non più padrone del proprio corpo come da assioma femminista) e le espone a ulteriori crimini da parte dei maschi, come i dottori che non pagano la cifra pattuita o i mariti ubriaconi che le imbottiscono di ormoni sino a far scoppiar loro le ovaia.
La dimensione dello sfruttamento non poteva non far sollevare le antenne anche ai partiti comunisti, molto fiorenti in diverse parti del subcontinente (stati del Kerala e del Bengala in testa). Pur al di fuori di questioni morali e spirituali, Brinda Karat, parlamentare comunista indiana, usa apertamente la parola "sfruttamento" per descrivere il rapporto tra i ricchi stranieri e le povere madri surrogate indiane: "La posizione economica delle indiane non è eguale a quello dei ricchi stranieri, quindi la donna indiana non sta compiendo una libera scelta, non una costrizione. Se le coppie straniere credono nella maternità surrogata commerciale, perché non convincono i loro governi a cambiare le leggi invece di venir qui e sfruttare le povere donne?".
Così, potrebbe infine crearsi una spaccatura nel fronte unito formato negli ultimi decenni da gay (o LGBT, ora LGBTQIQ, cioè Lesbian Gay Bisexual Transgender Queer Intersexual e Questioning, quali altre categorie si aggiungeranno nel corso di questo lustro non sappiamo) e le alleate femministe, compagne naturali della causa omosessualista nella trincea del politicamente corretto. La politica del movimento gay, infatti, non è qualcosa di spontaneo od improvvisato. Vi è un libro che più di ogni altro dimostra la lucidità del fronte omosessualista. Si tratta di After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90′s, (tradotto: Dopo il ballo. Come l'America vincerà la sua paura e odio verso i gay negli anni 1990), uscito nel 1989 dalle penne di Marshall Kirk, un neuropsichiatra, e di Hunter Madsen, un esperto della persuasione del marketing. Il testo, che constata che "la rivoluzione gay è fallita", delucida le linee guida che il movimento dovrà seguire al fine di conquistare l'opinione pubblica. "Ritrai i gay come vittime, non come provocatori aggressivi", "Dà ai potenziali protettori una giusta causa", "Fa che i gay sembrino buoni", "Fa che gli aggressori sembrino cattivi". Il documento analizza il contesto mediatico, i sistemi di raccolta dei fondi, la composizione dell'opinione della popolazione e le manipolazioni su di essa praticabili. "La legittimazione dell'identità gay e lesbica attraverso una battaglia di libertà come quelle sul divorzio o sull'aborto, che dispone di argomenti semplici e convincenti: primo fra tutti la proclamazione di un modello normativo di omosessualità risolto e rassicurante. Con la torta nel forno e le tendine alle finestre, come l'ha definito una voce maligna.
Il messaggio è più o meno il seguente: i gay non sono individui soli, meschini e nevrotici, ma persone splendide, affidabili e equilibrate, tanto responsabili da desiderare di mettere su famiglia".
L'ULTRA PROSTITUZIONE E IL FAR WEST BIOLOGICO: FINO A QUANDO?
I dottori indiani, che si stanno arricchendo come collaborazionisti autoctoni di questa nuova colonizzazione ovarica, reagiscono con rabbia alle critiche che cominciano a sollevarsi dall'opinione pubblica e dalla politica indiana. I partiti di sinistra in India esistono e hanno gran voce, così come esiste nel subcontinente una ampia libertà di stampa. Così, l'industria surrogante comincia a difendersi con paradossi ridicoli ma perfettamente legittimi per certa mentalità da Terzo Mondo: nelle baby-factories, ci dicono, le madri surrogate mangiano cibo sano per la prima volta nella loro vita, così come ricevono visite mediche di controllo e cure che mai prima avrebbero potuto permettersi se fossero state gravide di figli "propri". Parimenti, è interessante notare che alcune reazioni di rabbia di dottori e madri surrogate verso le prime critiche fanno notare come le femministe siano spesso "non sposate" (qualcosa di sospetto per la cultura civile dell'India, che è ancora saldamente basata sul matrimonio, specie se combinato).
Questo Far West biologico, questa Eldorado della post-umanità potrebbe avere i giorni contati. Era impensabile che passasse inosservato un simile mostruoso fenomeno sociale, in cui il valore del corpo e perfino come nel caso di Premila della vita stessa della donna, contrariamente a ogni teoria femminista, è ridotto al punto che le nascite avvengono per lo più per cesareo in accordo con i biglietti aerei dei "committenti" stranieri che arrivano in India per la consegna del prodotto umano, il neonato.
Una bozza di legislazione da parte delle autorità indiane esiste. Si chiama Artificial Reproductive Technology Bill, ossia documento per la tecnologia di riproduzione artificiale. Il parlamento è da 3 anni che lo deve discutere: un business da due miliardi di euro, immaginiamo, avrà le sue lobby nella democratica e danarocentrica Nuova Dehli (ricordiamo che Lakshmi, il danaro, per l'induismo è una dea cui votarsi, non lo "sterco del demonio"). Forse non sono nemmeno solo le lobby economiche al lavoro: la bozza prevedrebbe che le coppie gay fossero escluse dalla possibilità della surrogacy. Cosa che avrebbe effetti devastanti sia sul business indiano, sia sull'evoluzione a lungo termine della cultura omosessuale, privata di un elemento importante nella sua rincorsa alla presentabilità sociale prima e alla sostituzione della famiglia tradizionale poi.
Secondo il testo, inoltre, le donne straniere che volessero utilizzare uteri indiani dovrebbero provare a livello medico la loro sterilità: fine delle Sarah Jessica Parker, delle donne in carriera in vena di maternità extracorporea e delle too-posh-to-push. Il testo darebbe inoltre potere alla giustizia indiana di perseguire penalmente una coppia che rifiuti il bambino surrogato se nato "difettato", proibirebbe le indiane sotto i 21 anni e sopra i 35 di divenire surrogate, impedendo la surrogazione oltre la quinta gravidanza includendo i figli naturali.
Come dicevamo, la legge non è ancora stata nemmeno discussa, è pending, pendente, da più di tre anni.
Ma la questione non riguarda solo l'India. È un affare (in tutti i sensi) globale.
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E adesso anche la "locura" dell'eutanasia 11 dicembre 2014 dolore Eutanasia malattia. Di Mario Adinolfi 11 dicembre 2014 La Croce – Quotidiano Un gruppo di volti televisivi dai nomi altisonanti (butto lì alla rinfusa: Platinette, Neri Marcorè, Selvaggia Lucarelli, Roberto Saviano, Filippo Facci, Mara Maionchi, Maurizio Costanzo, Paolo Mieli, Giulia Innocenzi, Rocco Papaleo, Luca Barbarossa, Vittorio Feltri, Umberto Veronesi) sono stati utilizzati dai radicali dell'Associazione Luca Coscioni per un video che chiede l'approvazione della legge di iniziativa popolare che legalizzerebbe l'eutanasia depenalizzando la soppressione di malati che, a sentire Veronesi, avviene sistematicamente e silenziosamente negli ospedali italiani. Oddio, silenziosamente mica tanto, c'è un'infermiera a Lugo che pare ne abbia ammazzati una novantina facendosi pure le foto in posa sorridente e soddisfatta accanto ai cadaveri ancora caldi con le macchine attaccate che indicavano il tracciato piatto della morte appena arrivata, indotta. Come si ricorda nel video che potete vedere qui
Fatemi dire subito che al video che i radicali hanno sapientemente costruito (mescolando i loro volti a quelli delle starlette, si riconoscono Pannella, Bonino, Cappato, Perduca) si fa fatica persino a rispondere seriamente tanto è smaccata la strumentalizzazione compiuta facendo leva sul terrore delle persone per il dolore. Guardavo Platinette imparruccato e mi veniva da pensare a quei geniacci di Boris che lo indicavano come il simbolo della "lucura", la pazzia incipiente di un'Italia "paese di musichette mentre fuori c'è la morte"
Perché questa è davvero una pazzia. Il video cita "la Svizzera" come paese modello, dove l'eutanasia è depenalizzata e viene praticata in cliniche che vendono una siringa di cloruro di potassio necessaria alla bisogna dal costo di 13 euro a 18mila euro, quadruplicando ogni anno il loro fatturato. Si potrebbe dire: se proprio c'è tutta questa esigenza di agevolare i suicidi, la Svizzera non è terra lontana. Un'ora da Milano e si è là. Ma i radicali e le starlette ignare che sono state da loro strumentalizzate non vogliono la Svizzera. Loro vogliono dare copertura ai medici come Umberto Veronesi che vogliono praticare l'eutanasia anche negli ospedali pubblici dando copertura legale ai medici, che oggi sono costretti a praticare l'ammazzatora "silenziosamente" e facendo in modo di non farsene accorgere, perché se li beccano come hanno beccato l'infermiera di Lugo poi si fanno la galera. Esistono paesi dove quel tipo di eutanasia di Stato c'è: sono il Belgio, l'Olanda, il Lussemburgo.
Per capire come funziona l'eutanasia in quei paesi, dove è legale da più di una dozzina d'anni, vi consiglio di guardare il documentario che i circoli Voglio la mamma hanno provveduto a sottotitolare (sempre grazie a Marco Alciator e Lorenzo Ciampoli) e che non è un filmatino propagandistico e superficiale di tre minuti con le starlette. È un documentario di un'ora, approfondito con persone che parlano a volto scoperto e sono infermieri, medici, familiari di pazienti soppressi attraverso "l'eutanasia legale" che è esattamente quel che viene chiesto dal video dei radicali. Loro vogliono l'eutanasia legale.
Guardate il documentario e capirete cos'è l'eutanasia legale e a cosa porta